Prof. Sergio Curtacci
Docente universitario in materie grafiche e della comunicazione digitale.- Direttore ed editore del Magazine di Arte contemporanea Frattura Scomposta |
Quando la Dott.ssa Olga Marciano, organizzatrice della seconda Biennale d’arte contemporanea di Salerno, mi chiese se fossi interessato a fornire il mio contributo all’interno della manifestazione che si stava realizzando, rimasi dapprima stupito e poi lusingato. Sapevo che ciò avrebbe rappresentato, per me e per il magazine che dirigo, un’avventura fuori dall’ordinario e con parecchie incognite, ma che diamine, la rivista si chiama Frattura Scomposta e una delle sue prerogative è proprio quella di vivere fuori dall’ordinario!
Contento e per nulla preoccupato dell’avventura che mi attende, anche in qualità di membro del Comitato scientifico, ho visto questa edizione della Biennale nascere e crescere, certo con alcuni inconvenienti e diverse difficoltà che ogni evento di tale portata racchiude in sé, ma ho da subito notato una gran voglia di fare… Una immensa passione da parte di tutti gli organizzatori, che ha sopperito in gran parte alle incertezze date anche dalla “giovane età” dell’evento. Penso che la Biennale di Salerno rappresenti un grande momento d’arte per tutto il Centro Sud, dove da troppo tempo l’arte contemporanea non riesce a far breccia ed incontra notevoli difficoltà a proporsi in contesti seri e professionali. Nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate, l’edizione di quest’anno della Biennale, rappresenta uno dei migliori eventi artistici mai realizzati al Sud. Vorrei ricordare, sperando di non fare torto a nessuno, la presenza di artisti inseriti, con le loro opere, nei maggiori musei del mondo: Bruno Brindisi, Giosetta Fioroni, Alberto Gallingani, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Mimmo Paladino, Rabarama, Mimmo Rotella; solo per citarne alcuni. E tanti altri artisti che, nel corso degli anni, hanno preso parte a varie edizioni della Biennale d’arte visiva di Venezia. Quale miglior contesto per presentare un evento di questa portata, se non quello della magnifica Salerno, una città unica e recettiva nei confronti dell’arte in generale e di quella contemporanea in particolare; la cittadinanza non potrà non avere benefici dalla presenza di questa manifestazioni nella sua città e all’interno dei suoi palazzi più prestigiosi. Non posso far altro che ringraziare l’organizzazione per avermi coinvolto personalmente e per aver scelto il Magazine Frattura Scomposta come partner. Spero di essere in grado di ricambiare l’attestato di stima attraverso la professionalità e l’attenzione che da sempre contraddistingue il mio lavoro, come docente e come editore. Grazie di cuore Sergio Curtacci |