PALAZZO GENOVESE
L'edificio si trova nel cuore del Centro storico, a pochi passi da Palazzo Fruscione, e costituisce la cortina meridionale di Largo Campo, sul quale è collocata la facciata principale, oggi in parte nascosta da un prolungamento di un altro palazzo antistante. Sull'area, in precedenza, era collocato il Palazzo di un ramo della famiglia Pinto, lasciato in eredità dall'ultimo discendente, Fabrizio al convento dei Padri Teresiani. Esso era affiancato da altre costruzioni di proprietà del Capitolo della Cattedrale. Alla sua morte, nel 1702, Fabrizio Pinto lasciò la sua eredità, compreso Palazzo Genovese, all'Ordine dei Carmelitani Scalzi, i quali, però, non avendo risorse per ristrutturare l'antico edificio, lo concessero in enfiteusi al barone Matteo Genovese, il quale assegnò all'architetto napoletano Gioffredo i lavori di ristrutturazione del palazzo seicentesco. Le fasi, che portano alla costruzione del nuovo Palazzo, non risultano, però, lineari. Nella documentazione notarile del 1744 viene riportato che il Palazzo "minaccia rovina, vedendosi in molte parti le muraglie lesionate e lo legname che sostiene il tetto quasi tutto marcito..". Dall'insieme della documentazione risulta che i lavori iniziarono nel 1744 e nell'agosto del 1745 era in via di realizzazione il portale. L'edificio subì notevoli danni durante lo sbarco alleato (Sbarco a Salerno) nel settembre del 1943, quando era adibito a scuola media, e rimase a lungo in stato di abbandono. Fu restaurato nel 1994 e da allora parte dei locali terranei sono utilizzati per mostre ed esposizioni. L'esterno del palazzo, fatta eccezione per il portale, non concede molto al fastoso decorativismo di finestre e balconi, che caratterizza il barocco napoletano, mentre sembra dettata da un più misurato classicismo. L’edificio affaccia sulla zona del Largo del Campo, chiamata così perché nel Medioevo si teneva il mercato delle Erbe. Il Palazzo Genovese Salerno si erge nella Piazza del Sedile del Campo mentre di fronte all’edificio si trova la medievale Fontana dei Pesci, un monumento voluto dall’artista Luigi Vanvitelli, famoso per il progetto della Reggia di Caserta, che presenta uno zampillo centrale e due laterali con l’acqua che fuoriesce da due volti di Bacco affiancati da due delfini ai bordi che spruzzano acqua. |